Dal Comelico all’Olimpo: la leggenda del ‘Grillo’ dello sci di fondo
Nato il 25 settembre 1950 a San Pietro di Cadore, nel cuore del Comelico (Belluno), Maurilio De Zolt è una delle figure più iconiche dello sci di fondo italiano. Il suo soprannome, “Il Grillo”, deriva dal suo stile di sciata in salita, saltellante e aggressivo.
Una carriera incredibile e fuori dagli schemi
Entrato in nazionale a 27 anni, ne è uscito a 44, diventando il fondista più anziano a vincere un oro olimpico nella 4×10 km a Lillehammer 1994. La sua carriera è costellata di ostacoli superati con tenacia, a dispetto di chi lo considerava troppo piccolo e tecnicamente “grezzo”.
Medagliere
- Oro olimpico Lillehammer 1994 (staffetta 4×10 km)
- Argento olimpico Calgary 1988 e Albertville 1992 (50 km)
- Oro Mondiale Oberstdorf 1987 (50 km)
- Tre argenti e due bronzi Mondiali
- 19 titoli italiani (10 nella 50 km)
- 4 vittorie alla Marcialonga
Un atleta poliedrico
Oltre allo sci, era fortissimo anche nella corsa (oltre 18 km in un’ora) e in bicicletta, dove ha persino battuto Francesco Moser su salite come lo Stelvio. Un esempio raro di versatilità e forza mentale.
Le medaglie più belle
Due momenti indimenticabili: l’oro mondiale a Oberstdorf nel 1987, gara dominata dall’inizio alla fine, e l’oro olimpico a Lillehammer nel 1994, dove aprì la staffetta con grinta, lanciando l’Italia verso la vittoria contro ogni pronostico.
La forza del carattere e dell’identità
Mai allineato ai metodi nordici, Maurilio seguiva la sua tradizione cadorina: vino, spaghetti, carne ai ferri e cacciagione. Il pubblico l’ha sempre adorato, e lui ricambiava in pista con prestazioni leggendarie.
Dopo l’agonismo
Conclusa la carriera da professionista, ha fondato con il figlio Luca il microbirrificio “La Birra del Grillo” a Presenaio. Continua a praticare sport, a cacciare, a pescare, a vivere con passione. Un mito che ha lasciato un segno indelebile nello sport italiano.
“Essere benvoluti è sempre bello, direi meraviglioso. Sono i tifosi che mi aiutano a superare ogni limite.”
Maurilio De Zolt non è solo un campione, ma un simbolo delle Dolomiti e dello sport italiano.