Belluno e il respiro delle sue foreste

Belluno è ufficialmente “Carbon Neutral”: un modello virtuoso per l’Italia intera

Un traguardo storico per la Provincia

La Provincia di Belluno entra ufficialmente nell’élite delle aree “carbon neutral”: un territorio capace di assorbire più gas serra di quanti ne emetta. È un risultato di straordinaria rilevanza ambientale, certificato dai dati del progetto CaN-Be – Carbon Neutral Belluno, presentati il 20 maggio a Palazzo Piloni. Il progetto, ispirato all’esperienza della Provincia di Siena con il celebre Progetto REGES, è nato grazie all’iniziativa della Consulta Provinciale degli Studenti, dimostrando come la sensibilità ambientale possa e debba partire anche dai più giovani.

La forza verde di un territorio unico

A rendere possibile questo obiettivo è l’incredibile patrimonio naturale della provincia. Le foreste coprono ben il 59% della superficie bellunese, un dato che stupisce ancora di più se si considera che una parte significativa del territorio (circa il 7%) è stata duramente colpita dalla tempesta Vaia nel 2018.

È proprio questa estesa copertura vegetale – insieme ai terreni agricoli – a garantire un elevato livello di assorbimento della CO₂. Queste risorse naturali agiscono come veri e propri “polmoni verdi”, capaci di bilanciare le principali fonti di emissione: dal traffico veicolare al riscaldamento domestico.

Numeri che parlano chiaro

I dati parlano chiaro: la provincia assorbe più di quanto emetta. Ma c’è anche un monito importante. Se nel 2014 Belluno vantava un abbattimento del 194% delle emissioni, la percentuale è scesa al 164% nel 2019 e al 155% nel 2022. Resta un bilancio emissivo negativo, quindi ampiamente virtuoso, ma la tendenza segnala la necessità di agire con strategie di medio e lungo periodo per mantenere questo primato.

La sfida per il futuro: non fermarsi

Gli esperti dell’Università di Siena, che hanno curato l’analisi, mettono in guardia: il titolo di “carbon neutral” va difeso con politiche concrete. Serviranno investimenti in mobilità sostenibile, efficientamento energetico degli edifici, e gestione attiva del patrimonio forestale. In questo senso, Belluno potrebbe diventare un laboratorio di sostenibilità a cielo aperto, replicabile in altri contesti montani d’Italia e d’Europa.

Un modello per l’Italia

Il caso Belluno dimostra che le aree interne, spesso considerate periferiche rispetto ai grandi centri urbani, possono invece guidare la transizione ecologica del Paese. E lo fanno partendo dal proprio capitale naturale, unito alla visione di amministratori lungimiranti e a una cittadinanza attiva e consapevole.

In un’epoca in cui i cambiamenti climatici impongono risposte urgenti, Belluno manda un messaggio chiaro: la sostenibilità è possibile, concreta e misurabile. Basta volerlo. E lavorare tutti insieme.

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