Dolomiti: lo stupore dei musei a cielo aperto

Non solo natura: le Dolomiti custodiscono dei veri e propri musei all’aperto, spazi nei quali convivono testimonianze storiche preziose e paesaggi spettacolari.

Per visitarli bisogna salire su alcune delle vette più belle dell’arco alpino, a piedi o – dove possibile – attraverso le apposite navette. Il sacrificio vale però l’emozione: quel che si svela è infatti molto più di quanto qualsiasi libro di storia potrebbe raccontare.

Lo spiega bene Antonella Fornari nel suo ultimo volume, fresco di stampa per Edizioni DBS: “Guida ai musei a cielo aperto delle Dolomiti Orientali”.
Sono 160 pagine a colori in cui l’autrice-alpinista accompagna il lettore su montagne dai nomi celebri come Monte Piana, Cinque Torri, Lagazuoi, Sasso di Stria, Croda Rossa di Sesto, Marmolada.

Per ognuno di questi luoghi, da Bolzano a Belluno, al fianco delle indicazioni pratiche legate alla sentieristica e alla percorrenza, Antonella Fornari indica rilevanze storiche, monumenti, testimonianze sopravvissute della Grande Guerra.

Non è però una delle solite guide ai sentieri: l’autrice riesce a trasmettere in modo concreto al lettore il senso e la visione di quanto avvenne sulle cime dolomitiche tra 1915 e 1917: le difficoltà della vita militare ad alta quota, la sfida delle necessità quotidiane, la precarietà di esistenze sospese tra la vita e la morte.

E’ un libro dunque da leggere, non solo da utilizzare per escursioni ad alta quota, complice anche il ricchissimo apparato fotografico: oltre duecento immagini, tutte scattate dall’autrice, che costituiscono un prezioso aiuto per chi – anche dal salotto di casa – vorrà ripercorrere almeno con l’immaginazione i luoghi in cui si è combattuto.

 

(Articolo di Laura Pontin)

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